C'è un'ape che si posa su un bottone di rosa: lo succhia e se ne va. Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa. (Trilussa)

24 Sep

Wwoofers, i volontari in fattoria

WWOOF: no, non è il verso di un cane, né il suono delle fusa di un gatto. E’ l’acronimo di World Wide Opportunities on Organic Farms, che si può tradurre – più o meno – come “opportunità in fattorie biologiche di tutto il mondo”. Cosa vuol dire?

Si tratta di un’associazione internazionale a cui possono aderire aziende agricole biologiche e volontari di tutto il mondo interessati ad apprendere qualcosa della vita in fattoria. Il sito italiano wwoof.it dice infatti che:

“WWOOF è un movimento mondiale che mette in relazione volontari e progetti rurali naturali promuovendo esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia senza scopo di lucro, per contribuire a costruire una comunità globale sostenibile”

Noi siamo soci da poco meno di un anno: da maggio ospitiamo giovani americani, tedeschi, finlandesi, irlandesi, italiani, canadesi che ci aiutano nel lavoro quotidiano in fattoria, dormono in uno degli appartamenti dell’agriturismo, mangiano e condividono esperienze con noi.

 

Siamo felici di aver intrapreso questa strada: i wwoofers non sono infatti solo un valido aiuto per le innumerevoli attività dell’azienda, ma ci offrono anche una preziosa opportunità di scambio socio-culturale. A pranzo e cena, o durante i lavori nei campi, si parla e si condividono opinioni, racconti, idee, progetti. Abbiamo apprezzato ottime cene finlandesi, burrosissimi cookies americani, racconti di matrimoni serbi, filastrocche tedesche!

Anche i bambini stanno beneficiando della presenza dei wwoofers: i primi tempi erano eccitati e turbati dalla “rottura” della solita routine, ma ben presto hanno iniziato a giocare, imparare e passare il tempo con questi nuovi amici che vivono per un po’ con noi, poi se ne vanno ma spesso “ricompaiono” con cartoline, lettere, foto e telefonate. Martino inizia anche a parlare un po’ inglese!